Se dicessi che i primi mille giorni di vita bastano a gettare le fondamenta per la nostra salute in età adulta, ci credereste? Questo intervallo di tempo prende il nome di finestra critica (critical window) e ha un’importanza fondamentale sul rischio di sviluppare quelle che oggi per il nostro Paese sono le patologie più significative in termini di disabilità e spesa pubblica: le malattie non trasmissibili (non-communicable diseases, NCD) che comprendono molte cardiopatie, il diabete, l’ipertensione e le patologie neurologiche come l’Alzheimer.
La Barker’s hypothesis
Come l’iponutrizone e l’ipernutrizione materna possono indurre modifiche nella crescita e nelle funzioni del bambino
È proprio dal concepimento al secondo anno di età che si costruiscono i pilastri per il nostro stile di vita e per la predisposizione (non genetica) alle malattie non trasmissibili, lo sviluppo cognitivo e la salute del microbiota gastrointestinale – per dirne alcune. Si tratta della Barker’s hypothesis, oggi sempre più lontana dall’essere un’ipotesi e sempre più vicina ad essere una certezza.
In effetti la crescita dell’individuo non dipende solo dalla sua ereditarietà (intesa come patrimonio genetico codificato nella doppia elica del DNA cellulare, o genotipo), ma anche dall’ambiente in cui è immerso, fondamentale per la sua maturazione. Ne deriva un’interazione, complessissima, con ciò che ci circonda. E, tra i fattori ambientali che influenzano la salute negli anni a venire, la nutrizione sembra essere quella con il maggiore impatto. Tanto importante da “programmare” differenze significative nella crescita, nelle funzioni cardiovascolari e metaboliche, neurologiche e biomeccaniche. Un effetto fondamentale che lascerà tutta la vita un’impronta chiamata Early life Nutritional Programming (ENP) e che determinerà l’espressione del genotipo in fenotipo.
Genotipo
Il genotipo rappresenta l’insieme di informazioni genetiche ereditarie e codificate nella doppia elica di DNA presente nelle cellule nucleate del nostro corpo, che vengono trasmesse di generazione in generazione.
Fenotipo
Il fenotipo è tutto ciò che si manifesta. L’informazione genetica può, o meno, venire espressa in modo evidente tale e quale o essere modificata dall’interazione tra il genotipo e l’ambiente (e casualità). In virtù di tali interazioni, solo in parte il genotipo si esprime in fenotipo.
Ambiente
L’ambiente interviene in maniera determinante nell’espressione del genotipo in fenotipo. Esso lascia un’impronta, anch’essa ereditabile che modifica non il DNA ma le strutture che legano il DNA stesso regolandone la trascrizione.
Ciò che ci definisce non è solo il nostro patrimonio genetico ma anche l’ambiente in cui viviamo: esso determina dei cambiamenti nell’espressione dei geni, cosa che è affrontata nella branca di studi dell’epigenetica. Oggi comprendiamo che un ambiente nutrizionale limitato per i primi 1000 giorni canalizza la maggior parte delle risorse disponibili agli organi “nobili” come cervello, cuore e fegato, compromettendo lo sviluppo di altri “sacrificabili” ma assolutamente non secondari per la salute futura e la realizzazione dell’individuo (Brain Sparing Effect), aumentando la morbilità e mortalità in età adulta.
Pre-gravidanza, gravidanza e allattamento al seno
Come l’alimentazione materna influenza la salute del bambino.
La salute della mamma è fondamentale fin dall’epoca pre-concezionale. Ed è proprio qui che si gettano le basi per la vita dei nostri figli.
La donna in pre-gravidanza
- Un buono stato nutrizionale prima della gravidanza è essenziale per la salute della donna nel suo complesso, inclusa la funzionalità riproduttiva. Avviata la gestazione, le condizioni nutrizionali pre-concepimento garantiscono un adeguato apporto nutritivo durante il primo trimestre di gravidanza, una fase molto delicata in cui si formano l’embrione e la placenta.
- Le donne malnutrite corrono maggiori rischi di complicanze in gravidanza e problemi alla nascita, che potrebbero influenzare la salute a lungo termine sia della madre che del bambino. Per malnutrizione si intende qualsiasi stato di nutrizione diverso dall’optimum e quindi non solo causa di una condizione di sottopeso ma anche una di sovrappeso, o ancora di carenza di specifici micronutrienti.
- I micronutrienti specificamente importanti nel periodo pre-concezionale includono: acido folico, vitamine B6, B12, vitamina D, ferro, zinco, rame e calcio. In funzione delle differenti abitudini alimentari è possibile che anche altri micronutrienti possano rivelarsi critici, non solo perché possibilmente coinvolti in stati carenziali, ma anche perché di non facile intuizione a meno che non venga svolta un’indagine anamnestica nutrizionale approfondita.
- Il raggiungimento di uno stato nutrizionale adeguato è importante per prepararsi alla gravidanza. Dato che molte gravidanze non sono programmate, gli operatori sanitari dovrebbero discutere l’importanza di questi aspetti con le donne in età fertile non consapevoli dell’importanza della nutrizione pre-concezionale, per rendere il più tempestivo possibile un eventuale intervento correttivo.
La donna in gravidanza
- Il microbiota intestinale materno svolge un ruolo importante nel mantenimento della salute della madre e nella precoce colonizzazione del tratto digerente del neonato attraverso il parto naturale e l’allattamento al seno. La composizione del microbiota intestinale materno è influenzata dalla dieta e dall’indice di massa corporea, quindi dal suo stato di normopeso, sovrappeso e sottopeso. Fibre, prebiotici e probiotici nella dieta materna contribuiscono a sostenere il microbiota materno e offrono un mezzo per promuovere la salute anche del bambino.
- I nutrienti fondamentali per le donne gravide sono le vitamine D, B2, B6, B12, acido folico e i minerali come ferro, iodio e calcio. Inoltre anche la qualità dei lipidi, in particolare gli omega 3, nella dieta materna è stata associata ad effetti positivi sullo sviluppo del feto
- Durante l’assistenza prenatale è fondamentale monitorare il peso e fornire una consulenza alimentare in ogni trimestre. La sottonutrizione e la sovranutrizione materna possono determinare complicazioni della gravidanza che portano a nascita prematura o a un neonato piccolo per età gestazionale, con conseguenze sulla salute a lungo termine del bambino
- Una dieta sana ed equilibrata, che fornisce un’adeguata quantità di macronutrienti e di micronutrienti, durante la gravidanza è essenziale per lo sviluppo ottimale del feto e per una gestazione sana.
- Gli squilibri negli apporti di macronutrienti e micronutrienti durante la gestazione possono alterare la crescita e lo sviluppo del feto e predisporlo in futuro a un rischio di patologie non trasmissibili (NCD).
La donna durante l’allattamento
- L’allattamento al seno è il miglior modo di nutrire un neonato, non solo in termini di completezza nutrizionale, ma anche per la sicurezza microbiologica che ne deriva.
- L’allattamento al seno ha un valore psicoaffettivo unico, e in quanto tale non stimabile. La sua pratica rafforza il legame madre/figlio.
- Fornisce anche numerosi benefici a breve termine per la salute del bambino, come la protezione da infezioni gastrointestinali e respiratorie, e da allergie a livello di popolazione.
- L’allattamento al seno sembra offrire anche benefici sullo stato di salute a lungo termine: determina una minore incidenza di obesità e diabete, livelli più bassi di colesterolo e pressione arteriosa, e performance migliori nei test intellettivi a livello di popolazione, almeno fino a tutta l’età pediatrica e nei primi anni dell’età adulta.
Fonte: Early-Life Nutrition: l’importanza di una corretta nutrizione dal concepimento al bambino. Gruppo di lavoro della Società Italiana di Medicina Perinatale.
SCRIVICI SU WHATSAPP!La malnutrizione
Ecco qui che sottonutrizione e sovranutrizione sono due facce della stessa medaglia: la malnutrizione. Mangiare meno di quel che serve (tutti o solo alcuni alimenti e gruppi alimentari) o più di quel che serve (tutti o solo alcuni alimenti e gruppi alimentari) equivale ad azionare un interruttore per accendere o spengere l’espressione di geni o gruppi di geni delle nostre cellule.
Tale “memoria” epigenetica è così condivisa da 3 generazioni: noi e i nostri nipoti, così come i nostri nonni e noi abbiamo la stessa predisposizione a ingrassare o a rimanere magri, ma anche a sviluppare le temibili NCD – a parità di ambiente e stile di vita.
E a essere “programmato” sarà anche il nostro microbiota.
Il microbiota rappresenta l’insieme di microrganismi che in maniera fisiologica, o talvolta patologica, vivono in simbiosi con il corpo umano in continua evoluzione e mutamento a seconda degli input esterni.
Il microbioma è la totalità dei geni del microbiota che vengono espressi. Complessivamente il microbioma corrisponde al 99% delle informazioni genetiche espresse nel corpo umano, lasciando in netta minoranza il genotipo cellulare.
L’ambiente regola non solo l’espressione del fenotipo cellulare, ma anche quella del microbioma. Esso inoltre attua una pressione selettiva sulle popolazioni di microrganismi, selezionando quelli in grado di utilizzare al meglio i composti provenienti dalla dieta.
I microrganismi che risiedono nel tratto gastrointestinale come simbionti vengono influenzati da tutti i nutrienti forniti durante la finestra critica; l’insieme di questi commensali è, in realtà, un organo non silente, ma dotato di una importantissima attività metabolica, differente tra individui obesi e normopeso (ricordate come prenderci cura al meglio del nostro microbiota? Ne abbiamo parlato in questo articolo). Queste differenze coinvolgono non solo le percentuali relative di ciascuna popolazione batterica, micetica o virale che ne fanno parte, ma anche le loro influenze sul metabolismo intracellulare, nell’accumulo o dispendio energetico, molecular signaling, produzione di LDL, lipogenesi e capacità di accumulare grasso.
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