In questo articolo approfondiremo la calcificazione ossea, esplorandone le cause, i sintomi e le cure. In particolare, ci contreremo sulle varie terapie in grado di contrastare questa condizione patologica.
Che cos’è la calcificazione dell’anca e come si presenta
La calcificazione dell’anca è una condizione patologica a eziologia sconosciuta, ossia non siamo in grado di riconoscerne chiaramente la causa e quindi è necessario formulare delle ipotesi in fase diagnostica. Si caratterizza per la deposizione di cristalli di idrossiapatite a livello delle strutture che formano l’articolazione dell’anca. Sono spesso coinvolti nel processo di calcificazione i tendini (più frequenti a livello dei tendini del piccolo e medio gluteo), ma anche i muscoli (miosite ossificante); inoltre, possono incorrervi anche le strutture cartilaginee (labbro acetabolare).
Questi depositi di cristalli di idrossiapatite, che caratterizzano la calcificazione dell'anca, si manifestano come grossolane masse di calcio dalla dimensione variabile che possono essere associate o meno ad una sintomatologia algica (dolorosa) o funzionale (che impedisce i movimenti dell’anca).
Cause
L’eziologia è sconosciuta, tuttavia il deposito di cristalli di idrossiapatite può essere associato a processi infiammatori (come per esempio tendinopatie croniche); traumatici (ad esempio traumi sportivi); patologie da conflitto (conflitto femoro-acetabolare); patologie da over-use; iatrogene (ovvero associate a intervento medico, farmacologico o chirurgico come le calcificazioni eterotropiche, secondarie ad impianto di protesi dell’anca);o associate a condizioni sistemiche (ad esempio ipercalcemia o patologie infiammatorie croniche).
Calcificazione anca sintomi
Da un punto di vista clinico, i sintomi principali della calcificazione d’anca sono dolore, limitazione funzionale e zoppia, che possono presentarsi singolarmente o contemporaneamente.
A seconda dell’eziologia il dolore può presentarsi sotto carico, come nel caso delle patologie degenerative, o a riposo, come nel caso delle patologie infiammatorie. Anche la localizzazione del dolore può aiutare il medico a ipotizzare una diagnosi. Il sintomo può essere localizzato a livello della regione inguinale e della regione anteriore della coscia (come nel caso delle calcificazioni acetabolari) o a livello della regione trocanterica e glutea (come nel caso delle calcificazioni dei tendini di piccolo e medio gluteo).
La limitazione funzionale si manifesta in una riduzione del range di movimento dell’articolazione. La limitazione del movimento può essere causata de un ostacolo meccanico o da una posizione antalgica dell’anca (posizione adottata per evitare di sentire dolore in uno specifico distretto corporeo). Anche tale sintomo può variare in base alla localizzazione della calcificazione. Un particolare pattern motorio elaborato dai pazienti con calcificazione dell’anca è quello tipico della zoppia di fuga. Quest’ultima consiste in una riduzione del tempo di appoggio dell’arto dolente nello schema del passo, attuata appunto per evitare il dolore.
Come si diagnostica
La diagnosi è clinica e radiografica.
La diagnosi strumentale delle calcificazioni si avvale di vari strumenti. L’esame diagnostico più accurato per confermare il dubbio diagnostico è rappresentato dell’esame radiografico. Tuttavia, questa tipologia di esame è spesso poco precisa nel visualizzare l’esatta localizzazione della calcificazione soprattutto quando colpisce i tessuti molli come muscoli e tendini. L’ecografia può essere utile alla diagnosi in particolare al fine di localizzare meglio la calcificazione nel contesto delle strutture colpite e permettere uno studio dinamico della calcificazione. TC e risonanza magnetica aiutano a completare il quadro diagnostico con maggior accuratezza.
Calcificazione anca cure
La terapia delle calcificazioni dell’anca è, in una prima fase, di tipo sintomatico grazie alla somministrazione di antiinfiammatori e antidolorifici, da proporre per via sistemica (ossia assorbiti dal sistema circolatorio) o topica (ossia applicati sulla pelle). Successivamente, una volta individuata sede e causa delle calcificazioni può essere impostato un programma di terapia specifico fisioterapico che si avvale di terapie strumentali e manuali.
Terapie strumentali per calcificazione d'anca
Tra le terapie strumentali, le onde d’urto rappresentano una metodica efficace nel trattamento delle calcificazioni, in particolare in quelle che colpiscono strutture muscolari e tendinee. A seconda dell’entità e della tipologia del danno, il medico Fisiatra può dare indicazione al trattamento con onde d’urto radiali (ad uso del Fisioterapista) o focali (ad uso del Medico).
Le onde d’urto focalizzate con guida ecografica permettono di localizzare con precisione la calcificazione e di ridurre il processo infiammatorio alla base della formazione della calcificazione stimolando la rigenerazione delle strutture. Le onde d’urto radiali non sono direzionate su un unico punto ma si irradiano su tutta la superficie che viene trattata.
Il processo infiammatorio che si associa alla formazione della calcificazione viene generalmente trattato con mezzi fisici quali tecar, laser e ionoforesi.
Terapie manuali per il trattamento della calcificazione d'anca
Tra le terapie manuali è di particolare rilevanza il trattamento della fascia con tecniche di vario tipo (trattamento dei trigger point, massoterapia, pompage), tecniche di decoaptazione e mobilizzazione articolare entro il range del dolore. Al fine di evitare l’instaurarsi di posture antalgiche, è di fondamentale importanza il lavoro posturale e propriocettivo.
Nei casi più gravi oppure quando la terapia conservativa non abbia ottenuto risultati si può fare ricorso alla terapia chirurgica.
AUTORI
Serena Pizzoni
Fisioterapista
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