La dieta per l’ipertensione viene utilizzata per cambiare il regime alimentare di una persona che soffre di ipertensione arteriosa, riducendone così gli effetti.
COS’È L’IPERTENSIONE
L’ipertensione è una condizione clinica estremamente frequente nel nostro Paese, e merita un’attenzione particolare per gli importanti rischi ad essa associati. Oggi sappiamo che un numero sempre minore di persone segue uno stile di vita equilibrato, un po’ per sentito dire un po’ per il fascino che fantomatiche soluzioni (quali, per esempio, il regime dietetico adottato dalla celebrità di turno) esercitano su di noi.
Prima di addentrarci nella Dieta per ipertensione, però, vediamo innanzitutto in cosa consiste questa patologia.
L’attività ritmica del cuore fa sì che il sangue, che viene indirizzato nelle arterie, eserciti una pressione sulla parete dei vasi.
Per misurare questa pressione, possiamo avvalerci di:
- una metodica diretta (impiegata durante gli interventi chirurgici), che sfrutta un catetere arterioso collegato ad un trasduttore di pressione;
- una metodica indiretta, che impiega uno degli strumenti simbolo dell’attività medica, lo sfigmomanometro.
A voler essere precisi, la regolarità del battito cardiaco permette di distinguere due parametri principali:
- La pressione sistolica o massima, che consegue alla contrazione dei ventricoli cardiaci;
- La pressione diastolica o minima, che si realizza durante la fase di rilassamento del cuore.
Un valore inferiore a 120 mmHg per la sistolica e a 80 mmHg per la diastolica coincide con un valore pressorio ottimale, mentre un aumento di entrambi (o di uno dei due) è correlato ad un maggiore rischio cardiovascolare. Per pressione superiori a 140/90 mmHg, il Medico Chirurgo può già fare diagnosi di ipertensione arteriosa sistemica.
È molto importante ricordare che l’ipertensione rappresenta una patologia che può essere attivamente prevenuta e trattata adottando una serie di abitudini corrette, come:
- non fumare (evitando anche l’esposizione passiva al fumo). Tra gli agenti dannosi associati all’abitudine tabagica vi è, infatti, la nicotina, che agisce come vasocostrittore e può favorire l’insorgenza di ipertensione arteriosa;
- seguire un’alimentazione sana, ricca di frutta, verdura e pesce, ma povera di grassi saturi, sale e bevande alcoliche;
- svolgere regolarmente esercizio fisico (minimo 30 minuti per 5 volte/settimana);
- mantenere un peso corporeo in linea con i propri obbiettivi di salute;
- gestire lo stress.
FATTORI DI RISCHIO
In Italia circa una persona su tre soffre di ipertensione. È possibile far risalire quest’ampissima numerosità a molteplici motivi:
- l’ipertensione più frequente nella popolazione è chiamata ipertensione primaria, essenziale o idiopatica: non ha una causa diretta univoca, ma deriva dall’interazione fra fattori genetici e ambientali (stile di vita, tra tutti);
- l’ipertensione arteriosa, in un numero ristretto di casi (circa il 5-10%), è secondaria ad altre malattie (feocromocitoma, sindrome di Cushing, iperparatiroidismo, adenoma surrenalico aldosterone-secernente, alterazioni della funzionalità tiroidea, insufficienza renale cronica, restringimento di un’arteria renale) o all’utilizzo di determinati farmaci (contraccettivi orali, farmaci antidolorifici, ecc.) e sostanze (liquirizia, droghe).
Essere ipertesi potrebbe ridurre l’aspettativa di vita, aggravando o causando danni d’organo:
- il maggior carico di lavoro a cui è sottoposto il cuore, può portare all’ingrossamento dell’organo, che nel tempo può evolvere in uno scompenso emodinamico. I campanelli di allarme di questa situazione spiacevole sono la difficoltà nella respirazione e la sensazione di affaticamento in conseguenza a sforzi fisici; Nei casi più gravi c’è rischio di infarto del miocardio;
- le alterazioni della circolazione sanguigna possono ridurre l’apporto di nutrienti alle cellule, coinvolgendo, tra le altre, le delicate cellule cerebrali. Sintomi piuttosto frequenti comprendono mal di testa, cali di concentrazione e perdita di memoria;
- l’aumento della pressione arteriosa può determinare una ridotta funzionalità renale, con conseguente incapacità di depurare l’organismo dai prodotti di rifiuto del metabolismo;
- gli scompensi del microcircolo provocano, inoltre, seri problemi alla vista, il cui rischio aumenta in presenza di comorbidità, come per esempio il diabete.
Quando l’ipertensione arteriosa si manifesta in gravidanza, a partire dalla ventesima settimana, il medico pone la diagnosi di ipertensione gestazionale oppure pre-eclampsia (se associata proteinuria). Queste eventualità sono condizioni pericolose per la salute della madre e del feto.
ALIMENTI DA EVITARE
Tra i principali accorgimenti dietetici per mantenere la pressione sanguigna entro i valori di riferimento ritroviamo indicazioni per:
- L’aderenza ad un’alimentazione non eccessivamente ricca in grassi, con particolare riferimento agli acidi grassi saturi e al colesterolo. Il consumo eccessivo di cibi ricchi di questi nutrienti aumenta la loro concentrazione ematica incrementando il rischio di aterosclerosi, una patologia del circolo sanguigno caratterizzata dalla formazione di depositi (placche ateromasiche) che riducono il calibro delle arterie e costringono il cuore ad aumentare la propria forza di contrazione per vincere le resistenze;
- La limitazione degli alimenti ricchi di sale (dadi da cucina, salamoie, salse, sottaceti, affettati, salumi, formaggi e spuntini salati) e della quantità di sale discrezionale, ovvero la quota aggiunta nella preparazione delle pietanze. In Italia, l’assunzione media giornaliera di cloruro di sodio (ossia, sale da cucina) è di 11 g per la popolazione maschile e di 8.5 g per la popolazione femminile, quando le raccomandazioni attuali consigliano di non superare i 5 g al giorno di sale (corrispondenti a 2 g/die di sodio).
- Un consumo consapevole di bevande alcoliche. Fermo restando che non esiste un’assunzione priva di rischi (tanto che viene raccomandato di essere astemi), se si beve, è opportuno non superare le 2 Unità Alcoliche (U.A.) – laddove una U.A. corrisponde a 12 grammi di alcol puro (quindi una bottiglia da 33 cl di birra a 4.5°, un bicchiere di vino da 125 ml a 12° o un bicchierino di superalcolico da 40 ml a 40°) – al giorno per gli uomini di età compresa tra i 18 e i 65 anni e di 1 U.A. per le donne adulte e gli over-65 di ambo i sessi. Minorenni, gestanti e nutrici, invece, devono astenersi sempre.
Nel corso della giornata, se piacciono, è possibile consumare bevande nervine (caffè e tè, tra tutte) in quantità moderata: la caffeina in esse presenti possiede un effetto stimolante sul sistema nervoso simpatico tale da determinare un acuto effetto ipertensivo, ma queste stesse bevande si associano anche, per assunzioni continuative, ad una diminuzione del rischio cardiovascolare.
ALIMENTI CONSIGLIATI
In accordo con le più recenti evidenze scientifiche, oggi si consiglia, anche per venire incontro alle sempre più incalzanti esigenze di sostenibilità, di prediligere il consumo di alimenti vegetali (la quota proteica verrà raggiunta senza difficoltà con un’alimentazione variata di legumi e cereali, possibilmente integrali). Tra l’altro, vi sono numerosi dati che testimoniano una correlazione inversa tra contenuto proteico della dieta e pressione arteriosa – beneficio che viene meno in caso di assunzione eccessiva di carni rosse e altre fonti proteiche di origine animale.
Sebbene l’apporto di grassi saturi sia positivamente associato all’incidenza di ipertensione arteriosa, l’aumento del consumo di acidi grassi mono- e poli-insaturi (soprattutto omega-3) è una risorsa efficace per ridurre i valori pressori e abbassare il rischio cardio-cerebrovascolare. Questa indicazione è estremamente significativa, specie se in concomitanza con la riduzione dell’apporto dietetico di acidi grassi saturi e colesterolo, di cui abbiamo già parlato. L’olio extravergine di oliva, alimento presente nell’immaginario collettivo come rappresentativo della Dieta Mediterranea, ma anche la frutta secca con guscio, i semi oleosi e il pesce, sono cibi che sicuramente non devono mancare in una dieta varia ed equilibrata.
Tramite il suo effetto sulla riduzione dell’assorbimento di colesterolo e glucosio (il cui eccesso viene convertito proprio in colesterolo), la fibra alimentare, presente nei prodotti di origine vegetale, gioca un ruolo importante nel contrastare la sequela correlata all’ipertensione.
Frutta, verdura, legumi e semi sono poi, soprattutto, alimenti ricchi di potassio, un minerale che presenta due notevoli benefici nella riduzione della pressione arteriosa:
- Riduce la tensione delle cellule muscolari lisce, regolando la rigidità dei vasi sanguigni;
- Aumenta l’escrezione urinaria di sodio.
Infine, diversi prodotti della pesca, il latte e suoi derivati, gli ortaggi, le acque ricche di sali minerali (ma iposodiche, qualora lo specialista indichi di riservare attenzione a questo micronutriente), alcuni tipi di frutta secca e i semi oleaginosi contengono anche calcio, un altro macroelemento con un ruolo nella regolazione della muscolatura liscia delle arterie. L’assunzione eccessiva di sodio determina un incremento dell’escrezione urinaria di calcio, fattore che è stato visto influenzare la rigidità delle arterie e contribuire all’ipertensione.
ESEMPIO DIETA PER IPERTENSIONE
È sempre raccomandato modificare le abitudini alimentari e adottare uno stile di vita corretto (comprensivo di una regolare attività): è possibile mantenere sotto controllo i valori pressori, fino addirittura ad evitare di assumere i farmaci nei casi di lieve ipertensione e sotto suggerimento del cardiologo di fiducia.
L’adozione di uno stile alimentare bilanciato e cucito su misura delle esigenze, con un elevato apporto di frutta e verdura, cereali integrali, legumi, pesce, carni bianche, latte e derivati, e con un tenore lipidico bilanciato e la sostituzione degli acidi grassi saturi in favore dei mono- e polinsaturi, rappresentano una strategia vincente per il contrasto dell’ipertensione arteriosa.
Per orientarsi in questo mare magnum di informazioni e notizie è sempre opportuno rivolgersi alle uniche figure professionali competenti in ambito di dietetica e nutrizione, ossia biologi, dietisti e medici, e abbandonare l’idea di Diete lampo sulla scia della celebrity del cuore. La Dieta mediterranea andrà più che bene!
CREA – Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione. (2018). Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana. Roma.
SINU. (2018). LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. IV Revisione. Milano: SICS Editore Srl.
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Rivellese, A. A., Annuzzi, G., Capaldo, B., Riccardi, G., & Vaccaro, O. (2017). Nutrizione Umana. Napoli: EDIZIONI IDELSON-GNOCCHI 1908 s.r.l.
Binetti, P., Marcelli, M., & Biasi, R. (2016). Manuale di Nutrizione Clinica e Scienze Dietetiche Applicate. Roma: Societtà Editrice Universo.
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