La dieta specifica per il reflusso gastroesofageo è in grado di ridurre notevolmente i sintomi di questo disturbo. Vediamo insieme quali sono gli alimenti consigliati, quali quelli da evitare assolutamente e i comportamenti da adottare per convivere al meglio con i sintomi fastidiosi, a volte dolorosi, del reflusso
Cos’è il reflusso gastroesofageo
Si tratta di una patologia molto comune, caratterizzata da episodi ripetuti di risalita del contenuto dello stomaco nell’esofago associati a sintomi tipici e/o a complicanze. Queste si riconoscono per la presenza di caratteristiche lesioni osservabili durante un’endoscopia eseguita dal Gastroenterologo, ma possono essere riscontrate anche con un esame approfondito del cavo orale da parte del Dentista e dell’Otorino.
Tra i fattori di rischio che possono essere associati all’insorgenza della malattia si annoverano:
- il coricarsi precocemente, lasciando passare meno di 3 ore tra l’assunzione di cibo e lo sdraiarsi;
- il seguire un’alimentazione ricca di grassi, responsabile del rallentamento dello svuotamento dello stomaco, eventualità che aumenta la probabilità di reflusso;
- l’incremento del peso corporeo, in particolare per valori di BMI (Body Mass Index, o Indice di Massa Corporea) superiori a 30 kg/m2: si pensa che l’aumento di rischio di malattia da reflusso gastroesofageo sia causato da un incremento del consumo di alimenti ricchi in grassi (che a loro volta possono rallentare lo svuotamento gastrico, come detto in precedenza), dai cambiamenti endocrino-metabolici dettati dall’aumento di grasso viscerale e dall’incremento della pressione addominale conseguente ad una maggiore estensione adiposa;
- il fumo di sigaretta e l’utilizzo di bevande alcoliche;
- il consumo di cioccolata e di menta sono stati riconosciuti come fattori di rischio in studi di laboratorio, ma non ci sono numerose evidenze pratiche nell’evitarne l’assunzione, come vedremo in seguito;
- l’assunzione di bevande nervine come il caffè, o del succo di limone o di spezie, non tanto perché, come si credeva all’inizio, siano capaci di ridurre la pressione dei muscoli che costituiscono lo sfintere esofageo inferiore, favorendo la risalita del contenuto dello stomaco, ma per il loro probabile effetto irritativo: questi possono evocare la sintomatologia tipica della Malattia da Reflusso Gastro-Esofageo senza, di fatto, aggravare il reflusso;
- la gravidanza, a causa sia delle modificazioni ormonali che della crescita del feto;
- determinate condizioni cliniche come l’ernia iatale e la gastroparesi;
- l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), calcioantagonisti e nitrati
- lo stress;
- il vestire abitualmente indumenti aderenti soprattutto se non elastici, che aumentano la pressione sull’addome.
I sintomi tipici, che nel 20% dei soggetti si verificano con frequenza settimanale e nel 7% quotidianamente, sono il bruciore retrosternale ascendente (pirosi) e il rigurgito acido, ma possono verificarsi anche dispepsia (condizione caratterizzata da fastidio o dolore persistente localizzato alla bocca dello stomaco, associato a senso di pienezza e digestione difficoltosa), tosse cronica e raucedine.
La complicanza più frequente è rappresentata dall’esofagite (infiammazione dell’esofago), che se non viene trattata può evolvere in un restringimento (stenosi) a livello della giunzione tra l’esofago e lo stomaco (spesso rivelata dall’insorgenza di disfagia, ovvero difficoltà nella deglutizione). Frequente è, pure, la condizione clinica nota come Esofago di Barrett, un adattamento (metaplasia) della parte inferiore dell’esofago in risposta alla risalita del materiale acido della digestione; l’Esofago di Barrett è a sua volta fattore di rischio per lo sviluppo di tumore all’esofago.
Detto questo, la dietoterapia per Malattia da Reflusso Gastro-Esofageo (MRGE) non si avvale di specifiche tabelle nutrizionali, bensì di una serie di raccomandazioni dietetiche e comportamentali utili a ridurre la sensazione di bruciore e che consentano al contempo, di seguire un pattern alimentare vario ed equilibrato. Tuttavia, è bene ricordare che alcune di queste indicazioni possono rappresentare dei validi ausili per alcuni pazienti, mentre per altri apparire inutili, se non dannose: le evidenze scientifiche sono infatti spesso contrastanti e raccolte su numeri esegui di persone. Questo fa supporre che aumentare il livello di attenzione, fino a renderlo un ulteriore fattore di stress, per gestire raccomandazioni nutrizionali francamente evitabili potrebbe, a sua volta, concorrere ad aggravare la sintomatologia della Malattia da Reflusso Gastro-Esofageo.
SCRIVICI SU WHATSAPP!Quali sono gli alimenti da evitare se si soffre di reflusso
Gli alimenti di per sé non causano danni, tuttavia possono aggravare la situazione tramite la stimolazione della secrezione acida, la diminuzione della pressione del punto di giunzione tra esofago e stomaco (cardias) e la distensione delle pareti dello stomaco. Secondo le più aggiornate Linee guida per la diagnosi e trattamento della Malattia da Reflusso Gastro-Esofageo dell’American Journal of Gastroenterology, modificare il comportamento alimentare fa parte di tutta quella serie di raccomandazioni riguardo lo stile di vita per le quali si rimanda alla seguente tabella:
Forza della raccomandazione | Sappiamo quali sono i meccanismi correlati alla MRGE? | È raccomandabile aderire a questi suggerimenti? | |
---|---|---|---|
Evitare pasti ricchi in grassi | Non chiara | Non chiaramente | Sì |
Evitare bevande gassate | Moderata | Sì | Sì |
Optare per bevande senza caffeina | Non chiara | Non chiaramente | Generalmente no |
Evitare gli agrumi | Debole | Sì | Sì, se gli agrumi esacerbano il reflusso |
Consumare pasti non troppo abbondati | Debole | Sì | Sì |
Tabella 1: Modificata da Katz, Philip O. MD, MACG1; Dunbar, Kerry B. MD, PhD2,3; Schnoll-Sussman, Felice H. MD, FACG1; Greer, Katarina B. MD, MS, FACG4; Yadlapati, Rena MD, MSHS5; Spechler, Stuart Jon MD, FACG6,7 ACG Clinical Guideline for the Diagnosis and Management of Gastroesophageal Reflux Disease, The American Journal of Gastroenterology: January 2022 – Volume 117 – Issue 1 – p 27-56 doi: 10.14309/ajg.0000000000001538.
Pertanto, in una dieta specifica per la MRGE di solito si suggerisce di evitare gli alimenti che aggravano la sintomatologia, quindi:
- alimenti molto ricchi in grassi, soprattutto in caso di un loro abuso;
- bevande gassate;
- succo di limone e agrumi (solo in caso aggravino il reflusso).
Altre raccomandazioni riguardano il porre attenzione al consumo di caffè (anche decaffeinato), tè, alcol, cioccolato, spezie e alimenti speziati, pomodoro, cipolla, aglio, gomme da masticare, cibi molto freddi o molto caldi. Tuttavia, i dati a supporto di queste indicazioni sono limitati e spesso coinvolgono solo un piccolo numero di studi non controllati: ne deriva che l’interpretazione e la definitiva raccomandazione deve sempre rispettare il singolo paziente, piuttosto che assumere la connotazione di un’indicazione universale.
CHIAMA ORA!Quali sono gli alimenti consigliati
Sebbene non esista, allo stato attuale delle conoscenze, un alimento in grado di prevenire o porre rimedio a una malattia, alcuni cibi possono ridurre i sintomi del reflusso se combinati con dei cambiamenti nello stile di vita: lo zenzero, in particolare, è stato studiato per le sue proprietà antiemetiche e antinausea (per questo consigliato per combattere la nausea e la chinetosi gravidica). Però sono necessari consumi costanti di 0,5-2 g al giorno dell’estratto di zenzero assunto in capsule per avere degli effetti di rilievo per quanto riguarda le sue caratteristiche anti-nausea, in quanto potrebbe essere in grado di ridurre i tempi di svuotamento gastrico e quindi facilitare il proseguimento della digestione. Potrebbe tuttavia essere impiegato non tanto in caso di MRGE quanto in caso di dispepsia funzionale, una condizione clinica distinta dalla Malattia da Reflusso Gastro-Esofageo.
Altri consigli
Oltre agli accorgimenti dietetici, sarà opportuno adottare delle modifiche allo stile di vita onde evitare il ripresentarsi del reflusso gastro-esofageo (e, di conseguenza, prevenirne la sequela clinica descritta nel primo paragrafo). Di seguito verranno elencate le abitudini da tenere in considerazione, che possono essere attuate oltre a quelle che già fanno parte di uno stile di vita sano e attivo:
- Consumare pasti più piccoli e frequenti
- Mantenere una postura eretta durante e dopo il pasto
- Mangiare almeno tre ore prima di coricarsi e dormire con il busto sollevato o sul fianco sinistro
- Lasciar passare almeno due ore dopo il pasto prima di effettuare dell’esercizio fisico, ed evitare l’esercizio fisico intenso.
Katz, P. O., Dunbar, K. B., Schnoll-Sussman, F. H., Greer, K. B., Yadlapati, R., Spechler, S. J. ACG Clinical Guideline for the Diagnosis and Management of Gastroesophageal Reflux Disease, The American Journal of Gastroenterology. 2022; 117(1):27-56. doi: 10.14309/ajg.0000000000001538
Nikkhah Bodagh, M., Maleki, I., Hekmatdoost, A. Ginger in gastrointestinal disorders: A systematic review of clinical trials. Food Sci Nutr. 2019;7:96-108. https://doi.org/10.1002/fsn3.807.
Anh, N.H.; Kim, S.J.; Long, N.P.; Min, J.E.; Yoon, Y.C.; Lee, E.G.; Kim, M.; Kim, T.J.; Yang, Y.Y.; Son, E.Y.; Yoon, S.J.; Diem, N.C.; Kim, H.M.; Kwon, S.W. Ginger on Human Health: A Comprehensive Systematic Review of 109 Randomized Controlled Trials. Nutrients 2020, 12, 157. https://doi.org/10.3390/nu12010157