Nel momento in cui il sovraccarico degli sport che pratichiamo, le posture scorrette mantenute durante la giornata o la sedentarietà portano all’insorgenza di fastidi alla colonna, entrano in gioco diversi approcci di fisioterapia per il mal di schiena: uno dedicato alla fase acuta, la prima, dunque più statico e passivo; uno più dinamico incentrato sulla rieducazione posturale.
Le cause
Ma quali sono le cause del mal di schiena?
Nella maggior parte dei casi il mal di schiena non ha una causa scatenante e spesso la diagnosi è generica.
Nei casi in cui si riesce ed effettuare una diagnosi una delle cause più comune del mal di schiena è riconducibile o ad una protrusione o ad un’ernia. Oltre a queste due problematiche possiamo trovare:
- Strappi muscolari
- Osteoporosi
- Problematiche alla colonna vertebrale
- Artriti
Le cause di un mal di schiena sono da ricercare anche nelle cattive abitudini:
- Postura scorretta
- Sedentarietà
- Attività sportiva eseguita in maniera errata
- Obesità
I 2 step fondamentali per un recupero efficace dal mal di schiena
1° fase: le terapie strumentali
La terapia utilizzata per il mal di schiena in fase acuta, come detto, è la parte primaria del trattamento, quando il paziente si presenta con dolore diffuso o concentrato in una zona specifica del rachide. In questo caso si esegue una fisioterapia gestita con terapie strumentali come la tecar, il laser, la magneto e la tens (queste ultime di solito associate) e abbinata in conclusione a una massoterapia decontratturante dei muscoli della zona interessata. Attraverso questo approccio cerchiamo di ridurre la fase infiammatoria stimolando i recettori del dolore, attivando meccanismi cellulari e processi di riparazione che mirano a sciogliere le contratture muscolari e il riassorbimento di un eventuale edema. Il tutto si traduce in una riduzione dei tempi di recupero.
2° fase: la ginnastica posturale
Una volta ottenuta una condizione di normalità della zona dolente, si può iniziare a proporre al paziente una terapia per il mal di schiena più attiva e partecipe: la ginnastica posturale. Questa viene introdotta solamente in seguito perché segue dei criteri di normalizzazione dei segmenti corporei a 360°; non andremo perciò a trattare solo la zona di iniziale dolenzia, ma approcceremo il rachide nella sua totalità e il corpo tutto. Lo scopo è quindi quello di allentare le tensioni muscolari e ridare la lunghezza originale ai muscoli accorciati mettendo il paziente in posizioni che facilitino l’allungamento della catena muscolare posteriore, esercitando una trazione continua e simultanea alle estremità, impedendo i compensi.
Soffri di mal di schiena? Prova con la fisioterapia!
“Il male non è mai là dove si manifesta” disse una famosissima posturologa, evidenziando l’inutilità di una terapia mirata esclusivamente ai sintomi; concetto utile soprattutto nelle patologie più croniche insorte negli anni come scoliosi, lombalgie, dorsalgie, cervicalgie e dolori di sciatica.
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