In questo articolo parleremo della frattura del metatarso scoprendone le cause, i sintomi e i rimedi. In particolare, ci concentreremo sull’importanza della fisioterapia e sul supporto fornito da specifici elettromedicali nella riabilitazione post-frattura del metatarso.
Che cos’è il metatarso
Al fine di comprendere la precisa collocazione del metatarso, facciamo una piccola panoramica della sua struttura anatomica e delle ossa che lo circondano. Questo sicuramente ti aiuterà anche a capire meglio, nei paragrafi successivi, le possibili problematiche che possono insorgere a seguito di frattura del metatarso.
I metatarsi sono ossa lunghe collocate tra il tarso e le falangi di ciascun dito. Definiti anche come ossa metatarsali, sono cinque per ciascun piede e vengono classificati dal I al V a partire dall’interno, ossia andando dall’alluce verso il mignolo.
Il tarso è un insieme di sette ossa compreso tra i metatarsi e le ossa della gamba, nello specifico tibia e perone. Le falangi del piede, infine, sono 14 ossa lunghe che vanno a costituire le porzioni più distali degli arti inferiori (collocate cioè alla massima distanza da un punto di origine convenzionale). Le falangi sono tre per ogni dito ad eccezione dell’alluce che ne presenta solo due. Avendo analizzato, seppur in modo molto generale, la struttura del metatarso e delle ossa alle quali si trova connesso, è maggiormente comprensibile il suo importante ruolo: assicura infatti le funzionalità del piede e, insieme alle altre ossa degli arti inferiori, concorre alla funzione di sostegno. È altresì evidente che una frattura del metatarso possa portare con sé diverse problematiche.
Vediamo nei prossimi paragrafi le possibili cause della frattura del metatarso e i sintomi più comuni.
Cause della frattura del metatarso
Le fratture del metatarso sono causate principalmente da:
- Traumi, come colpi o urti molto forti sulla parte superiore del piede
- Sollecitazione ripetute che vanno a provocare una graduale usura
- Una eccessiva torsione del piede o della caviglia che arriva a provocare la rottura del metatarso
Come abbiamo visto, oltre a traumi di una certa entità eventualmente provocati da impatti molto forti o dalla caduta di un oggetto pesante sul piede, le cause di rottura del metatarso possono essere anche di tipo diverso. Esistono infatti le cosiddette fratture da stress metatarsali derivanti da sollecitazioni ripetute che danno luogo a una graduale usura di questa zona. In questi casi, in sostanza, le forze cui l’osso è sottoposto superano pian piano la sua resistenza, danneggiandolo. Si tratta di una tipologia di frattura frequente soprattutto tra gli sportivi (in particolar modo i runner), considerato lo sforzo cui viene sottoposto il metatarso durante gli allenamenti. Infine, come accennato nell’ultimo punto, anche un’anomala o esagerata torsione della caviglia o del piede può andare a sollecitare troppo il metatarso portandolo alla rottura. In questi casi, a fratturarsi è soprattutto il quinto metatarso (il più laterale, che è anche quello comunemente più soggetto a questo tipo di lesioni rispetto agli altri.
Frattura metatarso: sintomi
Tra i sintomi più comuni di frattura del metatarso di origine traumatica rientrano sicuramente:
- Dolore acuto provocato dal movimento e spesso anche a riposo
- Impossibilità di caricare il peso sul piede
- Rigidità e difficoltà di movimento
- Gonfiore
- Presenza di ematomi e rossore
Per quanto riguarda le fratture da stress metatarsali invece i sintomi potrebbero essere più difficili da riconoscere ma in generale si possono notare:
- Dolore la cui entità varia a seconda della gravità della condizione
- Possibili arrossamenti e presenza di edemi
- Sensazione di calore
Fratture metatarsali: trattamento
In presenza di una possibile frattura metatarsale, è fondamentale rivolgersi a un Medico Fisiatra che, a seguito di una prima fase di anamnesi, dei risultati dell’esame obiettivo e di eventuali esami a integrazione (radiografia e risonanza magnetica), saprà arrivare a una diagnosi certa. Una volta ottenuta la diagnosi, il Medico Fisiatra indirizzerà il paziente verso il trattamento più appropriato alla sua condizione e alle sue esigenze. Generalmente, le fratture del metatarso possono essere trattate in modo conservativo (non chirurgicamente). Non mancano però casi in cui viene preferito l’approccio chirurgico che si rivela più efficace in presenza di fratture scomposte e particolarmente gravi e più indicato al fine di un recupero veloce (soprattutto tra gli sportivi). L’approccio conservativo si basa principalmente su riposo, applicazioni di ghiaccio e immobilizzazione della gamba con il gesso. In alcuni casi si prevede anche l’utilizzo di particolari tutori come i tutori walker. Dopo questa prima fase si potrà procedere con la riabilitazione durante la quale l’uso di specifici elettromedicali e regolari sedute di fisioterapia porteranno, nel giro di circa due mesi, a un recupero completo. Nel prossimo paragrafo scoprirai che i tempi di guarigione per fratture metatarsali possono variare molto in base al tipo di frattura e alla gravità della lesione. Quindi in alcuni casi potrebbero essere necessari anche meno di due mesi. Tornando alla fase di riabilitazione, due validi alleati saranno il kinetec caviglia e la fisioterapia.
Kinetec caviglia
Il kinetec per la caviglia è uno strumento davvero efficace per evitare eventuali rigidità articolari e scongiurare l’insorgenza di pseudoartrosi (mancato consolidamento di una frattura). Questo apparecchio consente infatti la mobilizzazione passiva continua, consentendo un graduale recupero delle funzionalità dell’arto. Tra i tanti benefici offerti dal kinetec nelle prime fasi di riabilitazione post-frattura del metatarso bisogna includere la riduzione dei tempi di guarigione, la capacità di favorire la circolazione sanguigna e prevenire trombosi ed embolie.
Sedute di fisioterapia
Dopo l’avvenuto consolidamento della frattura, il paziente potrò svolgere regolari sedute di fisioterapia che, a seconda dei casi, potranno prevedere tecniche e trattamenti diversi. Questi saranno applicati in modo isolato o potranno essere integrati tra loro. Ai risultati ottenuti tramite tecniche manuali (il fisioterapista effettua particolari manovre sul paziente a vari scopi), si possono associare i benefici prodotti da alcuni elettromedicali. Tra questi rientrano sicuramente:
- La Tecarterapia che, grazie al calore, innesca processi autoriparativi nella zona interessata
- La Laserterapia che, grazie all’energia prodotta dai raggi laser, stimola il sistema vascolare e il metabolismo cellulare
- La Magnetoterapia che, utilizzando i campi elettromagnetici a bassa frequenza e bassa intensità, riduce i tempi di guarigione post-frattura.
Dopo questa prima fase riabilitativa, qualora risponda in modo ottimale, il paziente potrà essere orientato verso una fase più avanzata della riabilitazione. Questa prevedrà esercizi di rinforzo muscolare, esercizi finalizzati al recupero della propriocezione e rieducazione posturale. Il rinforzo muscolare sarà fondamentale per riportare il paziente a valori fisiologici precedenti la lesione; gli esercizi propriocettivi permetteranno al paziente di ripristinare capacità di equilibrio e coordinazione; la rieducazione posturale, infine, servirà a ripristinare la postura corretta e a migliorare lo stato psicofisico del paziente. Gli sportivi in questa fase potranno anche dedicarsi alla preparazione atletica fondamentale per un ottimale recupero fisico e la ripresa del gesto atletico dopo un trauma o una lesione.
Frattura metatarso: tempi di guarigione
I tempi di guarigione dopo frattura del metatarso variano molto da caso a caso, a seconda della gravità della lesione e della condizione del paziente. In generale per un recupero completo occorrono circa due mesi ma vi sono situazioni in cui il paziente guarisce anche più velocemente. È questo il caso dei pazienti con frattura del quinto metatarso che – previa osservanza di un periodo di riposo completo e immobilizzazione dell’arto con gesso o tutore – possono camminare in 4-6 settimane. Quindi, anche se dopo la frattura del quinto metatarso camminare non sarà certo una cosa immediata, potrebbe comunque non essere necessario un tempo tanto lungo.
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