Stiamo preparando la pelle al sole?
Anche se quest’anno stenta a iniziare, la stagione del solleone è ormai alle porte e massima preoccupazione va alla tintarella di fine agosto. E chi ben comincia è a metà dell’opera, giusto? Via libera allora alle tenere carote e tutta la frutta e la verdura ricca carotenoidi, leggendari stimolatori di abbronzatura.
E se proprio volessimo esagerare scegliamo integratori solari a base di cantaxantina, una molecola della stessa famiglia della pro-vitamina A che viene, ma soprattutto in passato veniva, utilizzata come acceleratore di abbronzatura, perché ha la caratteristica di depositarsi in varie regioni dell’organismo, pelle compresa, donandole una colorazione che va dal giallo al beige-marroncino, a seconda delle dosi assunte. C’è da dire che tale colorazione non ha alcun effetto protettivo nei confronti delle radiazioni ultraviolette, e anzi si porta dietro alcuni danni collaterali non così trascurabili, tra cui una forma di retinopatia da accumulo scatenata dai cristalli di questa molecola.
Questa è solo una delle innumerevoli storie che si possono raccontare riguardo l’uso di integratori naturali e dei loro effetti indesiderati ufficialmente riconosciuti. Perché “naturale” non è necessariamente sinonimo di “senza effetti collaterali”. Un esempio tra tutti l’ultimissimo scandalo del ritiro dal mercato da parte dell’Istituto Superiore di Sanità di determinati lotti di un integratore a base di curcuma e piperina, responsabili di forme di epatite piuttosto gravi.
CHIAMA ORA!Abbiamo davvero bisogno di integratori solari?
Potrebbe a questo punto partire la solita polemica: perché abbiamo bisogno di integratori solari se la nostra dieta è varia, a prevalenza vegetale, fondata sulle raccomandazioni delle nostre autorità competenti e di stampo mediterraneo? Ma, per questa volta (e solo per questa volta), mi riservo di saltare la predica e arrivare all’argomento che mi preme affrontare. Abbiamo già parlato dell’inositolo, pseudo-vitamina utile come integrazione terapeutica per svariate affezioni, anche in campo ginecologico, e di come una somministrazione sotto prescrizione specialistica possa migliorare parametri ematochimici in modo sostanziale.
Oggi invece affrontiamo l’argomento dell’integrazione fai-da-te in vista dell’estate. I “preparatori al sole” vanno per la maggiore e si dividono in 2 grandi categorie:
- Integratori solari a base di tirosina, l’aminoacido di partenza per la sintesi metabolica di melanina da parte delle cellule specializzate situate nell’epidermide ovvero i melanociti
- Integratori solari a base di beta-carotene, che “ingialliscono” la pelle e quindi fanno sembrare più abbronzati (leggi cantaxantina).
L’abbronzatura, quella bella tintarella di fine estate, è di fatto una risposta da parte dell’organismo alla somministrazione di un insulto fisico, nello specifico le radiazioni ultraviolette provenienti dalla luce naturale o dai surrogati artificiali (i lettini solari e le lampade al quarzo).
Il cambiamento di colore della pelle è dovuto al maggior rilascio del pigmento melaninico da parte dei melanociti. C’è da dire che i melanociti non sono gli unici responsabili del colore della cute, ma sono così importanti da formare delle vere e proprie unità epidemio-melaniche grazie al rapporto strettissimo e regolatorio che instaurano in media con 36 cheratinociti (il citotipo più comune della pelle) disposti intorno ad esso a ruota di carro e pronti ad essere difesi grazie alla gentile donazione di detto pigmento.
La melanina, una sostanza colorata che può assumere una tonalità nera, bruna o rossastra a seconda del tipo che è proprio di ognuno di noi, ha il compito di assorbire la maggior parte dei raggi ultravioletti, evitando che questi causino dei danni al nucleo cellulare con il suo DNA, ai lipidi della membrana determinando una alterazione della permeabilità selettiva della stessa, e a varie altre strutture cellulari, non ultimi i mitocondri, organelli deputati alla produzione di energia e quindi al sostentamento della vita della cellula. In base alla melanina che ognuno di noi produce e ben sfrutta a difesa della propria pelle, si riconoscono i così detti fototipi, che predicono che tipo di abbronzatura possiamo ottenere (mi raccomando sempre la protezione solare alta).
SCRIVICI SU WHATSAPP!Cosa ci dice L’EFSA sugli integratori solari?
Qui inizia il dibattito: l’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, sbugiarda la maggior parte degli effetti decantati dagli integratori per favorire l’abbronzatura; affermazioni come «aiuta a preparare la pelle al sole» e «attiva l’abbronzatura» non sono supportate da dati scientifici solidi, e quindi tanto meglio sarebbe non cadere nel tranello di perifrasi studiate appositamente per mimare tali affermazioni, ad oggi fuorilegge secondo il regolamento comunitario. Oltre a non essere supportato da prove certe, il mondo degli integratori solari non è neppure sottoposto ai rigorosi controlli prima di immetterne di novelli sul mercato. E dirò di più: una casa farmaceutica, al lancio dell’integratore di punta, non è tenuta a dimostrare le prove di efficacia basate su dati empirici/clinici riproducibili, come invece costretta per la produzione di un nuovo farmaco, e, ancor di più, per un vaccino (il preparato farmaceutico più sicuro che abbiamo oggi a disposizione della salute pubblica).
La differenza tra integratore e farmaco sta tutta qui: i farmaci vengono studiati e approvati sulla scorta di studi che ne dimostrino l’efficacia e il valore, e vengono approvati per prevenire o curare delle affezioni. Gli integratori non sono portati ad avere studi a loro supporto, devono solo dimostrare che sono “fatti bene”, in modo igienicamente corretto, ma non la propria validità (direttiva 2002/46/CE, attuata con decreto legislativo 21 maggio 2004 n. 169 e soggetti a linee guida ministeriali). La sostanza di cui l’integratore si avvale, per poter essere usata nelle formulazioni di capsule, bustine idrosolubili e quant’altro, deve aver fatto registrare in ambito UE un pregresso consumo significativo come prova di sicurezza e «se non ricorre tale condizione, la sostanza si configura come un nuovo ingrediente o un nuovo prodotto alimentare (“novel food”) ai sensi del regolamento (CE) 258/97 e, pertanto, un eventuale impiego anche nel solo settore degli integratori richiede una preventiva autorizzazione a livello europeo».
Tutto questo cosa significa? Che gli integratori non sono farmaci; che non sempre (quasi mai) rispettano quanto promesso; che sono a supporto di un regime alimentare variato e coerente con uno stile di vita sano e attivo e non a sostituzione dello stesso; che, se segnalati casi di tossicità e criticità varie per la nostra salute, vengono prontamente ritirati dal commercio e sottoposti a controlli e revisioni; che sono, proprio per il loro scarso effetto, sicuri e ben tollerati; che gli enti a protezione della nostra salute hanno un quadro purtroppo solo parziale e basato sullo stato dell’arte attuale, un po’ come a dire “per quel che ne sappiamo ora…”, in quanto l’EFSA lavora sui dati già disponibili, divulgati sia dalle aziende produttrici che da ricercatori pubblici o comunque da laboratori indipendenti.
PRENOTA UN CONSULTO!Per concludere…
Comprereste ancora integratori solari per “preparare la pelle al sole”? Io piuttosto inserirò qualche carota in più nella mia dieta quotidiana, ché non si sa mai, ma di certo non attendo miracolose abbronzature.
Le carote cuocetele velocemente in padella, simulando una preparazione giapponese di verdure croccanti, con un filino di olio evo: riuscirete ad ammorbidire le pareti cellulari di queste arancioni radici, che, se crude, risultano troppo coriacee anche per i migliori campioni di masticazione, impedendo l’assorbimento dei micronutrienti del caso; inoltre l’olio di cottura renderà maggiormente biodisponibile il beta-carotene, liposolubile!
Per rimanere informati riguardo le evoluzioni della vicenda dell’integratore a base di curcuma responsabile degli episodi di epatite: Integratori a base di curcuma, aggiornamenti sui prodotti associati a casi di epatite.
Thurnham, D. I. Carotenoids: functions and fallacies. Proceedings of the Nutrition Society. 1994; 53: 77-87.
Brenner, M., Hearing, V. J., The protective role of melanin against UV damage in human skin. Photochem Photobiol. 2008; 84(3):539-549.
Garone, M., JR, Howard, J., Fabrikant, J. A review of common tanning methods. J Clin Aesthet Dermatol. 2015; 8(2):43-47.
Anastasi et al. Trattato di Anatomia Umana, volume I, Edi.Ermes Milano, 2012, ISBN 978-88-7051-285-4.
Haass, N. K., Herlyn, M. Normal human melanocyte homeostasis as a paradigm for understanding melanoma. Journal of Investigative Dermatology Symposium Proceedings. 2005. vol. 10;2,153-163, DOI:10.1111/j.1087-0024.2005.200407.x.
Monesi, V., Istologia, sesta edizione, 2012, p. 137.
Linee guida del Ministero della Salute per definire e inquadrare un integratore.
Per segnalare effetti avversi da parte degli integratori: VigiErbe.