Uno dei trattamenti elettromedicali più diffusi nel campo fisioterapico è sicuramente la Tecarterapia, impiegata spesso nei dolori alla schiena. Ma di cosa si tratta? T.E.C.A.R. è un acronimo che sta ad indicare “trasferimento energetico resistivo e capacitivo” e con questo termine ci si riferisce ad una termoterapia endogena che genera calore basandosi sul principio del condensatore.
Come suggerisce il nome, la Tecar presenta due modalità di funzionamento: capacitivo e resistivo. La modalità capacitiva agisce specificamente sui tessuti molli (muscoli, sistema vascolare e linfatico), mentre la modalità resistiva coinvolge esclusivamente tessuti a maggior resistenza (ossa, cartilagini, grossi tendini, aponeurosi, ovvero membrane di fasci di collagene che avvolgono il muscolo).
Questa terapia risulta essere uno strumento di notevole efficacia nel trattamento precoce di patologie dovute ad eventi traumatici o problemi infiammatori, esercitando un’azione antidolorifica e terapeutica, capace di accelerare la naturale reazione riparativa e antinfiammatoria che l’organismo mette in atto autonomamente ma, se lasciato a sé stesso, in tempi molto più prolungati.
La Tecar terapia è in grado di trattare con efficacia le patologie riguardanti ginocchio, spalla, anca, caviglia, colonna vertebrale, mano e muscolo, così come patologie dolorose infiammatorie che coinvolgono le ossa e le articolazioni, nonché del compartimento muscolare (quali artrosi, lombalgia, sciatalgia e molte altre): così, in funzione della problematica da trattare, l’azione può essere prevalentemente mirata alle fasce muscolari, al sistema circolatorio e linfatico o si può esercitare più in profondità, e dunque su tendini, articolazioni, legamenti , cartilagini e tessuto osseo.
Effetti della Tecar sulla schiena
Gli effetti biologici prodotti dalla Tecarterapia sulla schiena sono essenzialmente di tre tipi:
- Incremento del microcircolo
- Vasodilatazione
- Incremento della temperatura
Gli effetti sono in funzione del livello di energia applicata alla zona, cioè a basso medio e alto livello. Ne consegue:
- Un aumento dell’attività metabolica, con incremento della velocizzazione di riparazione dei tessuti ed organi danneggiati
- Una migliore ossigenazione dei tessuti e il riassorbimento degli edemi
- Un aumento della temperatura
Come conseguenza di questi processi metabolici, la Tecar produce una riduzione del dolore per azione anti-flogistica o per liberazione di endorfine, un aumento dell’estensibilità del tessuto connettivo, una riduzione degli spasmi e contratture muscolari spesso associati alle patologie a cui si rivolge il trattamento con tecarterapia, una maggior disponibilità d’ossigeno e una riduzione di cataboliti grazie ad una maggior vasodilatazione con aumento del flusso ematico locale, ed infine una velocizzazione del riassorbimento di raccolte ematiche.
La scelta del livello di energia che si desidera trasferire ai tessuti per guidarli verso una ottimale guarigione, dipende dall’effetto che è necessario ottenere dalla patologia e dall’obiettivo terapeutico. Per ricreare una diminuzione del dolore (cioè perché si manifesti un effetto antalgico), bisognerà lavorare in condizioni dette di atermia, cioè a livelli di potenza erogata molto bassi, generando un aumento di temperatura similmente alla condizione che si instaura in presenza di un edema. Lavorando a livelli di potenza alti, si ottiene invece un miglioramento del trofismo muscolare ed un rilassamento dei muscoli contratti; questo fenomeno prende piede grazie all’aumento della vasodilatazione sia superficiale che profonda.
Patologie della schiena trattate con la tecar
Uno dei distretti nel quale la Tecaterapia trova il suo più esteso utilizzo è sicuramente la colonna vertebrale, in quello che viene comunemente definito “mal di schiena”, una condizione assai diffusa tra la popolazione mondiale e che produce un impatto negativo sia sulle attività di vita quotidiana che sullo stato psico-fisico. Fattori scatenanti, soprattutto nella società attuale, sono una cattiva postura legata al lavoro o ad attività specifiche, una vita sedentaria, alterazioni metaboliche e la riduzione delle attività sportive.
Il “mal di schiena”, sebbene sia di così frequente riscontro, di per sé non è una patologia, ma il corrispettivo sintomatico di svariate manifestazioni patologiche o para-fisiologiche: se si analizza il dolore che colpisce tipicamente il dorso, è estremamente importante ricondurlo ad una causa. Una volta riconosciuta e valutata in gravità e presentazione clinica, sarà possibile definire il miglior approccio terapeutico affinché non solo si verifichi la risoluzione del dolore che ha portato il paziente a consultare lo specialista medico, ma anche si elimini la causa che l’ha provocato.
Le cause di “mal di schiena” possono essere infatti molteplici: interessare principalmente la componente muscolare, come nel caso di uno sforzo eccessivo o di un sovraccarico, oppure la struttura vertebrale, come si verifica nel caso di artrosi, artrite o spondilolistesi, ernie o protrusioni vertebrali, lombo-sciatalgie o cervico-brachialgie.
Utilizzo della Tecar in sinergia con la terapia manuale
Il trattamento eseguito con la Tecar è una terapia manuale ad opera dell’operatore: il paziente avvertirà una sensazione piacevole, tramite una manovra sicura, indolore e non invasiva.
L'applicazione viene così effettuata sotto il controllo dell'operatore specializzato in maniera del tutto personalizzata in base alle problematiche, esigenze, obiettivi e risposte del soggetto trattato. La Tecar presenta inoltre la peculiarità di agire in sinergia con altre tecniche e terapie, quali:
- il massaggio manuale integrato all’applicazione della stessa
- tecniche di kinesi passiva o attiva-assistita, mobilizzazioni articolari e allungamenti muscolari o fasciali che rendono l'azione ancora più intensa, profonda e olistica (e quindi più efficace) accorciando i tempi di risoluzione della problematica
In quadri infiammatori acuti, inoltre, l’eliminazione del dolore percepito dal paziente sin dalle prime sedute facilita e rende più efficaci le successive manovre riabilitative, che sono attuate su muscoli e tendini già liberati dalla cosiddetta contrattura antalgica, la contrazione dei muscoli che si attivano in difesa dallo stimolo doloroso.
Gli effetti benefici di questa combinazione di Tecar e massaggio, specialmente nel trattamento di contratture muscolari, sono variegati. Si manifesta infatti:
- una maggiore ossigenazione del muscolo rendendolo più elastico e reattivo
- una migliore capillarizzazione con aumento del reclutamento delle fibre muscolari
- Il ripristino di un’adeguata elasticità muscolare prevenendo eventuali stiramenti o strappi
Controindicazioni
Di norma la tecnologia della Tecar, essendo biocompatible e non invasiva (si tratta infatti di una terapia fisica naturale) non presenta effetti collaterali.
Le controindicazioni assolute sono quelle previste per tutte le apparecchiature elettromedicali: se ne sconsiglia l’adozione per portatori di pacemaker, donne in gravidanza e pazienti oncologici.
Precauzioni relative vanno inoltre adottate in caso di soggetti con insensibilità alla temperatura, in caso di epilessie, presenza di mezzi di sintesi, infezioni, patologie dermatologiche, lesioni cutanee, gravi patologie sistemiche e terapia anticoagulante.
Oltre alle controindicazioni vi sono possibili complicanze quali: pericolo di ustioni (ecco perché il terapista deve instaurare un dialogo continuo con il paziente, utile a monitorare un eventuale eccessivo riscaldamento), eventuali gonfiori causati da criticità del drenaggio linfatico, specialmente in pazienti con un quadro infiammatorio acuto o in decorso post-chirurgico.
AUTORI
Mara Vicario
Fisioterapista
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