L’avulsione può accadere con o senza strappo di frammenti ossei dal dorso della falange distale e quindi si distinguono il dito a martello d’origine ossea e il dito a martello d’origine tendinea. La caratteristica principale di un dito a martello è una posizione flessa dell’articolazione interfalangea distale e l’impossibilità di estendere la medesima.
Il meccanismo di avulsione consiste tipicamente in una flessione forzata della punta del dito, spesso in seguito all’impatto di una palla lanciata: quindi è molto frequente nella pallavolo, nel basket, nel calcio, nella pallamano e nella pallanuoto.
Il trattamento può essere sia conservativo che chirurgico. Nel primo caso il trattamento tipico è l’immobilizzazione continua della interfalangea distale in estensione per 6 settimane e la mobilizzazione attiva della metacarpofalangea e della interfalangea prossimale, per evitare che queste articolazioni non interessate vadano anch’esse incontro a irrigidimento.
Nel caso in cui l’immobilizzazione non sia praticabile o abbia fallito è indicato il trattamento chirurgico. La riabilitazione post-operatoria consiste in una serie di esercizi di flessione ed estensione attivi e passivi della interfalangea distale e della interfalangea prossimale.