Il paziente presenta dolore, tumefazione e perdita di movimento all’articolazione metacarpofalangea.
All’esame clinico bisogna verificare la rotazione del 5° dito quando il paziente stringe il pugno (in flessione le dita dovrebbero essere rivolte verso la sporgenza dello scafoide).
Il trattamento dipende dal grado di angolazione misurato su una radiografia della mano. Nel caso sia indicato il trattamento conservativo, successivamente alla riduzione della deformità, la mano viene immobilizzata con uno splint ulnare a doccia per circa 3 settimane. Nel caso invece sia necessario l’intervento chirurgico, questo solitamente consiste nell’inserimento di un filo metallico percutaneo.
In entrambi i casi è consigliabile una rapida mobilizzazione attraverso un protocollo riabilitativo mirato a ottenere il recupero della forza e dell’articolarità.